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CLASSE DI ATTENZIONE ASSOCIATA AL RISCHIO FRANE
Scheda sbloccata
Data ispezione (*)
Tecnico rilevatore (*)
Scheda di ispezione di livello 1: fenomeni di frana ed idraulici  Vai alla scheda
(*) campo obbligatorio

DATI DI INPUT

La definizione della classe di attenzione (CdA) associata al rischio frane tiene conto di alcuni specifici parametri che indicano il livello di coinvolgimento della struttura in eventuali fenomeni franosi, sia dal punto di vista spaziale che temporale. Analogamente alla definizione della classe di attenzione strutturale e fondazionale e della classe di attenzione sismica, la classe di attenzione per rischio frane fa riferimento a fattori di pericolosità, vulnerabilità ed esposizione, determinati mediante la combinazione di parametri primari e secondari. L’approccio utilizzato per la determinazione della CdA frane è, ancora una volta, un approccio per classi e operatori logici. Ne consegue che devono essere seguiti flussi logici che permettano di passare dalla classificazione dei parametri primari e secondari, alla classificazione dei fattori di pericolosità, vulnerabilità ed esposizione e, infine, alla determinazione della Classe di Attenzione frane. Si sottolinea che, a differenza dell’usuale nomenclatura impiegata per la definizione degli altri tipi di CdA analizzati, si adotta il termine di “suscettibilità” piuttosto che di pericolosità; in tal modo, viste le specifiche difficoltà intrinseche alla definizione della probabilità di accadimento dell’evento, si vuole far riferimento alla sola previsione spaziale, trascurando la previsione di tipo temporale. I parametri primari e secondari individuati come rilevanti per la determinazione delle CdA frane sono riportati in Tabella 4.15.

Tabella 4.11 - Parametri primari e secondari per la determinazione di fattori di pericolosità, vulnerabilità ed esposizione sismica

Come si evince confrontando la Tabella 4.15 con quelle relative alla classe di attenzione strutturale e fondazionale (Tabella 4.1) e alla classe di attenzione sismica (Tabella 4.11), alcuni dei parametri considerati sono gli stessi. In particolare, i parametri di esposizione – livello di TGM e luce della campata, alternative stradali, tipologia di ente scavalcato e strategicità dell’opera – hanno definizione analoga a quella impiegata per i parametri di esposizione associati alla CdA strutturale e fondazionale e CdA sismica, così come il parametro di vulnerabilità legato alla tipologia e alla robustezza strutturale del ponte, il quale è classificato in maniera analoga a quanto previsto per la determinazione della CdA sismica.

STIMA DEL LIVELLO DI PERICOLOSITÀ/SUSCETTIBILITÀ LEGATO AL RISCHIO FRANE (cfr. 4.4.2 Linee Guida)

Il livello di pericolosità/suscettibilità legato al rischio frane dipende dall’ambito geomorfologico (aree di pianure/versanti) in cui il ponte è inserito. Tale informazione si può acquisire attraverso i dati di censimento di Livello 0 e confermare mediante l’esecuzione di ispezioni visive di Livello 1. Qualora si possa ritenere che la probabilità di accadimento di un evento franoso coinvolgente la struttura in esame sia assente, non occorre proseguire con la valutazione della CdA frane, in quanto non influente ai fini della determinazione della CdA complessiva associata al ponte. D’altra parte, come già discusso nel § 3.5, l’eventuale collocazione delle strutture in aree coinvolte da accadimenti pregressi, inducono la necessità di proseguire con valutazioni più approfondite di Livello 4, superando, quindi, la valutazione della classe di attenzione e la conseguente classificazione. Documentazioni quali le carte di pericolosità e rischio delle Autorità distrettuali territorialmente competenti, così come quelle di altri processi pianificatori o derivanti da analisi tecnico-scientifiche, costituiscono solo un primo riferimento, utile ma certamente non esaustivo. A tal riguardo, particolarmente utili risultano quindi le ispezioni visive e la compilazione delle appropriate schede di rilievo di Livello 1. È inoltre da evidenziare che in talune situazioni l’analisi di dati satellitari potrebbe rilevarsi utile a definire instabilità nel tempo e nello spazio costituendo le strutture del ponte riferimenti per le elaborazioni. Per la valutazione della suscettibilità da frana sono utilizzati alcuni dei consueti parametri di classificazione e la nomenclatura propria delle “instabilità di versante”, quali la magnitudo, la velocità e lo stato di attività, i quali sono poi combinati con parametri secondari legati alle incertezze di modello e alla presenza o meno di misure di mitigazione, secondo lo schema in Figura 4.7.

Dai dati forniti nella scheda di livello 1 frane risulta che il livello di pericolosità/suscettibilità legato al rischio frane è Alta

Instabilità di versante (Magnitudo, velocità, stato di attività)

Ribadita la complessità della previsione di accadimento, si è valutata fondamentale la definizione di tre parametri ritenuti di specifica importanza nel caso di ponti e di viadotti, rilevabili o deducibili dalle documentazioni e dalle osservazioni in situ. Tali parametri sono:

  • parametro dello stato di attività per le frane riconosciute (PA), o di grado di criticità per le frane potenziali (PC).
  • parametro della massima velocità potenziale di spostamento in funzione della tipologia di frana in atto o potenziale PV;
  • parametro della magnitudo, intesa come volume mobilizzabile PM.

Al fine di giungere ad una gerarchizzazione del livello di instabilità di versante, è qui proposto un sistema a punti, attribuendo valori numerici ai tre parametri principali considerati, così come si ricava dalla Tabella 4.16. La valutazione del livello di instabilità è quindi sviluppata sulla base della sommatoria dei valori associati ai tre parametri ovvero P = PA + PM + PV per le frane riconosciute e P = PC + PM + PV per le frane potenziali, secondo la classificazione in Tabella 4.17.

Il compito del tecnico incaricato in sede di sopralluogo è quello di confermare la presenza di frane già riconosciute, sia in atto che inattive, nonché di individuare eventuali frane potenziali (ivi compresi i movimenti franosi superficiali indotti da pioggia), non riconosciute alla data dell’ispezione. In quest’ultimo caso sarà compito del tecnico incaricato illustrare, anche avvalendosi di documentazione fotografica, le caratteristiche geologiche, geomorfologiche e geo-meccaniche che hanno portato a individuare la frana potenziale, e segnalare l’eventuale necessità di approfondimenti e verifiche tese a definirne con maggior dettaglio i caratteri geometrici e cinematici e le cause di innesco presunte. Per quanto attiene allo stato di attività (parametro PA), per le frane riconosciute si fa riferimento alla Tabella 4.16; per quelle potenziali, in funzione delle evidenze geomorfologiche e del tipo di fenomeno riconosciuto, il tecnico incaricato valuta un preliminare livello di criticità. Per questo parametro occorre aver cura di fare scelte cautelative, in funzione dei possibili cinematismi, delle loro evoluzioni e dei meccanismi di innesco, specialmente laddove possono manifestarsi eventi caratterizzati da fenomeni improvvisi e dotati di elevate energie d’impatto. Infine, sulla scorta della tipologia di frana e dei cinematismi in atto o potenziali, e avvalendosi delle classificazioni disponibili nella letteratura scientifica, si definiscono le possibili massime velocità di spostamento (parametro PV) e la magnitudo attesa (parametro PM); entrambi concorrono alla definizione del grado di instabilità di versante complessivo (parametro P).

Dai dati forniti nella scheda di livello 1 frane risulta: Pa=5, Pv=5, Pm=15

Dai dati forniti nella scheda di livello 1 frane risulta che l'instabilità di versante è Alta

Incertezza di modello

Le considerazioni prima sviluppate riguardanti le difficoltà relative alla previsione di tipo spaziale, che dipendono anche dai dati pregressi disponibili e dalla stessa storia degli eventi, hanno indotto la necessità di introdurre un parametro secondario relativo all’incertezza delle determinazioni effettuate. Il livello di conoscenza del fenomeno o della situazione predisponente gli eventi di frana, infatti, può essere naturalmente di vario grado. Qualora il livello di conoscenza (LC) del cinematismo di frana e della corrispondente previsione spaziale sia limitato, è opportuno tenere conto della conseguente incertezza nella definizione del livello di suscettibilità. Di conseguenza, l’affidabilità delle valutazioni si riduce e il livello di suscettibilità e, quindi, la classe di attenzione aumenta necessariamente. Ciò si traduce nella correzione delle classi definite in funzione dell’instabilità di versante, secondo lo schema in Figura 4.7.

Dai dati forniti nella scheda di livello 1 frane risulta che l'affidabilità della valutazione è Buona

STIMA DEL LIVELLO DI VULNERABILITÀ LEGATO AL RISCHIO FRANE (cfr. 4.4.3 Linee Guida)

Alla base della definizione della vulnerabilità nel caso di rischio frane vi è la classificazione delle tipologie strutturali dei ponti. Quest’ultima è poi corretta mediante un parametro legato all’estensione dell’interferenza tra il possibile evento di frana e la struttura o parti di essa, secondo lo schema in Figura 4.8.

Dai dati forniti nella scheda di livello 1 frane risulta che il livello di vulnerabilità legato al rischio frane è Alta

Tipologia strutturale e tipologia di fondazioni

La classificazione delle tipologie strutturali è funzione della robustezza, ossia la capacità di resistere alle azioni generate nel movimento frana, generalmente non considerate in modo esplicito nella progettazione. Sono quindi classificate le tipologie strutturali, in funzione di:

  • schema statico, luce e materiale distinguendo schemi iperstatici e schemi isostatici e luci medio-piccole e elevate;
  • numero di campate, distinguendo ponti a singola campata e ponti multi-campate,

in modo analogo alla classificazione utilizzata per stimare la vulnerabilità sismica. Si rimanda pertanto alla Tabella 4.13 per la determinazione della classe di vulnerabilità associata alla tipologia strutturale, da impiegare nella stima della classe di attenzione associata al rischio frane. In riferimento al rischio frane, un dettaglio particolarmente rilevante è la tipologia di fondazioni di spalle e pile, specialmente in relazione alla loro capacità di resistere alle azioni orizzontali. Per tale ragione, nel caso in cui ci sia evidenza, dalla documentazione originaria disponibile e/o dalle ispezioni visive effettuate, di presenza di fondazioni superficiali o comunque non progettate per resistere alle azioni orizzontali, occorre aumentare di un livello la classe definita in Tabella 4.13.

Dai dati inseriti nella scheda di ispezione descrittiva di livello 1 si attribuisce una classe di vulnerabilità Media valutata in accordo alla Tab. 4.6 delle LLGG, ossia in funzione dello schema statico (Travate Continue),
luce (massima: 92.00 m), materiale dell'impalcato (CAP) e numero di campate. La classe di vulnerabilità rimane invariata (Media) poiché il numero delle campate coinvolte in un possibile meccanismo di collasso non è maggiore di 3, nella fattispecie pari a 1 su un totale di 5 (vedi Istruzione Operativa 4.2.2.7 ANSFISA).

Estensione dell’interferenza

La definizione della vulnerabilità nel caso del rischio frane, tenuto conto della stretta dipendenza sussistente tra la tipologia di spostamento delle masse e le dimensioni, fa riferimento al livello dell’interferenza tra il possibile evento di frana e la struttura o parti di essa, mediante un parametro secondario “estensione dell’interferenza” che modifica la classificazione basata sulle tipologie strutturali, secondo lo schema in Figura 4.8. La presenza di questa interferenza, sebbene in alcuni tipi d’instabilità potrebbe essere di difficile definizione, può condurre ad una classe di attenzione maggiorata qualora sia l’intera struttura ad essere coinvolta, o comunque interessata dall’instabilità.

Dai dati forniti nella scheda di livello 1 frane si desume che l'estensione dell'interferenza risulta essere totale rispetto all'opera in esame

STIMA DEL LIVELLO DI ESPOSIZIONE LEGATO AL RISCHIO FRANE (cfr. 4.4.4 Linee Guida)

La definizione del livello di esposizione nel caso di rischio frane segue gli stessi criteri e considera gli stessi parametri impiegati per la stima del livello di esposizione sismica al § 4.3.4, ossia il livello di TGM e la luce media della campata, la presenza di alternative stradali, la tipologia di ente scavalcato e la strategicità del ponte in caso di emergenza, prescindendo dal parametro “trasporto di merci pericolose”. Tali parametri si combinano secondo lo schema in Figura 4.6.

STIMA DELLA CLASSE DI ATTENZIONE FRANE A LIVELLO TERRITORIALE (cfr. 4.4.5 Linee Guida)

Note le classi di pericolosità, vulnerabilità ed esposizione legate al rischio frane del ponte, si procede con la determinazione della classe di attenzione (CdA) frane, combinandole come riportato in Tabella 4.18.


Dai dati forniti nella scheda di livello 1 frane risulta che la classe di attenzione legata al rischio frane è Alta